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Riflessione sul contesto urbano di prossimità a partire dal quartiere Garibaldi per illustrare modalità di riqualificazione estetica e funzionale degli spazi interstiziali


3 ottobre


17.00 - 19.00


Monica Tricario
Cornelius Gavril




Piuarch
via Palermo, 1

“Di Cortile in Cortile”, è una proposta di riqualificazione e recupero degli spazi urbani abbandonati o trascurati, che partendo dal quartiere di Brera, possa estendersi e coinvolgere tutti i quartieri della città. A partire dal tema degli orti urbani come luoghi dove è possibile creare nuove forme di aggregazione, spazi fruibili da comunità allargate, possibili riqualificazioni di spazi urbani degradati o in disuso.

L’Orto fra i cortili di Piuarch è il primo esempio di una serie di interventi di riqualificazione su piccola scala.

Nello specifico si tratta di un progetto di riqualificazione energetica dell’edificio, strumento paesaggistico, decorativo, di autoproduzione alimentare, nuovo spazio di rappresentanza, socialitа e coworking per chi lavora nell’edificio. Le piante creano un ecosistema che favorisce la biodiversitа, riduce la filiera alimentare e garantisce la genuinitа dei prodotti. Lo strato di vegetazione migliora l’isolamento e incrementa l’inerzia termica dei locali sottostanti. Il sistema a pallet permette inoltre un controllo delle acque piovane, riducendo il flusso delle acque di scarto che entrano nel sistema cittadino.

Il seminario esaminerа  la realtа del quartiere Garibaldi – a partire dall’edificio dove ha sede Piuarch – passando per il cortile su cui insiste, ragionando sull’insieme dei cortili contigui, e poi sull’isolato, sulle strade del quartiere… convinti che le grandi trasformazioni avvengano per piccoli passi.

I diversi livelli di intervento sugli spazi aperti:

Sistemazione: rinnovamento funzionale

Allargamento: spazi pubblici o tipologie esistenti vengono implementati

Partecipazione: spazio pubblico con “ingredienti” privati: progetti che non necessariamente portano a una forma ma contengono l’essenza dell’ “urbanitа”.

Strade e Spazi pubblici: Opportunitа: ci sono spazi pubblici di grandi dimensioni che non sono “luoghi pubblici”. Gli “slarghi” di via Garibaldi, Largo Treves, lo sono.  Problemi: sono scarsi i luoghi di sosta di qualitа e gli spazi per i giochi.

Corti, cortili e giardini: i cortili milanesi sono riservati: sono accessibili per “spicchi” dai singoli numeri civici, mai attraversabili. Nel passato avevano un ruolo semi-pubblico (artigianato e giochi) che oggi hanno perduto. Possono avere, anche provvisoriamente, un nuovo ruolo nel quartiere?)

Parchi: il Garibaldi и stretto tra i due parchi storici di Milano, il Sempione ed il “Montanelli”: una condizione privilegiata, ma non “vissuta”: la connessione con i parchi può diventare un elemento ordinatore della circolazione pedonale

Tetti, edifici, tessuti: и un quartiere vario, con terrazze-giardino e altezze variabili. sarebbe bello un “punto di vista piщ alto”, un luogo pubblico da cui i cittadini possono vedere il loro quartiere  con una prospettiva diversa

Connessioni (Parcheggi, Trasporti, Circolazione pedonale): un sistema di “cardi” strutturati animano il quartiere: Garibaldi a scala urbana e territoriale, Solferino e San Marco a scala locale. Le strade anulari (Orso, Pontaccio, Fatebenefratelli, Moscova, Bastioni) faticano ad avere un ruolo locale perchи trafficate. Alcune trasversali alternative sono molto piщ frammentate e sono vitali (Fiori Chiari/Oscuri, Tessa..) in contrapposizione a quelle primarie. Possono essere implementate.

Relazioni a scala urbana: Il punto di contatto con Foro Buonaparte (a Sud di Lanza) è degradato, impedendo la relazione con la zona del castello, mentre il sistema di via Legnano “taglia” il quartiere da parco Sempione. In generale, nelle cesure attuali ai confini del quartiere esistono opportunità per lo sviluppo di spazi pubblici limitati, che costituirebbero “punti di scambio” di maggiore intensità tra i quartieri. Via Ponte Vetero è un esempio “caotico” positivo.

Relazioni a scala territoriale: Il quartiere costituisce una meta a scala urbana, regionale e internazionale

La natura di questi interventi non и sporadica ma progettuale. I protocolli e i metodi tipici del lavoro di Architetto guidano la filosofia di approccio: dall’analisi del contesto alla visione dei problemi su diverse scale, dalla contestualizzazione all’analisi dei vincoli, dalla gestione degli aspetti economici fino ad affrontare la pluralitа di fattori che caratterizzano ogni situazione. Tuti questi fattori si tengono assieme solo grazie al metodo della progettualitа.

Cosм si esce dalle buone intensioni e dalla sporadicitа degli istinti.

Lo spazio pubblico è concepito come il luogo del progresso. Ciò che osserviamo è lo spazio che gli edifici formano. Ben oltre la natura simbolica, rappresentativa o monumentale che gli edifici possono incarnare, l’importanza dell’architettura sta anche nel come definisce lo spazio vuoto che resta a disposizione del pubblico.

Prenotazione obbligatoria
Libero con prenotazione obbligatoria a studio@piuarch.it